Grazie alla collaborazione tra Fondazione UPAD, Centro Audiovisivi di Bolzano, Associazione Dopolavoro Ferroviario di Bolzano, mercoledì 10 aprile 2019 dalle ore 18.00, presso il Centro Trevi in Via Capuccini, serata evento, dedicata alla storia altoatesina, attraverso la visione del documentario: “Dopolavoro: altri tempi che scompaiono”, per la regia di Peter Paul Kainrath.
La serata sarà incentrata sulla celebrazione di uno dei ritrovi più conosciuti per la cittadinanza bolzanina, cioè il dopolavoro ferroviario di Via Crispi. Il mondo delle ferrovie con tutti i suoi dipendenti è stato un riferimento importante per l’assetto economico sociale di Bolzano. La storia del dopolavoro ferroviario è ricca di riferimenti: siamo ai primi anni del Novecento ed i processi di trasformazione della società assumono ritmi che erano sconosciuti nei secoli precedenti: la ferrovia, con i suoi convogli sbuffanti, le eleganti carrozze liberty e i duri sedili in legno della “terza classe”, è in prima linea nel processo di cambiamento imposto dal progresso.
Il regio decreto legge n. 1908 del 25 ottobre 1925 sancisce la nascita del Dopolavoro Ferroviario: il primo e più importante dopolavoro per numero di aderenti e per la dimensione della sua organizzazione. A fronte di un lavoro duro e logorante, i ferrovieri hanno la possibilità di ritrovarsi e di vivere, insieme alle loro famiglie, esperienze nuove ed originali, fatte di incontri con persone diverse, di attività sportive e culturali e di prime forme di turismo organizzato.
Al vigoroso ed immediato sviluppo del DLF contribuì soprattutto la capillarità della rete ferroviaria, la facilità e la rapidità di comunicazione sul territorio nazionale e, non ultimo, il grande spirito di corpo dei ferrovieri.
Una storia, quindi, che affonda le sue radici nel territorio: nel 1935, a dieci anni dalla sua nascita, il Dopolavoro Ferroviario conta già 273 sedi in tutta Italia e 135 mila soci che, con le loro quote, contribuiscono a sostenerne le molteplici attività.
In quegli anni l’attività si esercitò soprattutto nel settore dell’assistenza sociale alle famiglie. È ben nota la “Festa della Befana” per i figli dei dipendenti FS. Per quanto riguarda la gestione delle attività tipiche dello sport e della cultura nacquero corsi di formazione professionale, escursioni in Italia e all’estero, biblioteche, centri “radiofonici” e “cinematografici”.
Gruppi di soci del DLF si dedicarono anche all’allevamento di animali da cortile e alla coltivazione di orti nei terreni adiacenti gli impianti ferroviari, circa novemila ettari, assegnati ai vari DLF.
Le stazioni ferroviarie furono abbellite dai soci del DLF che ne curarono le aiuole e l’arredamento. Nel difficile periodo del dopoguerra, della ricostruzione delle ferrovie e del Paese intero, la voglia di partecipazione e di novità fece fiorire attività che confermarono il Dopolavoro dei ferrovieri come la più importante organizzazione del tempo libero, tanto da non essere assorbito dall’ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), cosa che avvenne invece per l’Opera Nazionale del Dopolavoro nel 1945; questo è il motivo per cui il DLF esiste ancora. Mantenne il nome e l’autonomia e ottenne, nel 1947, lo specifico riconoscimento del Ministero degli Interni riservato agli enti nazionali con finalità socio-assistenziali.
Il documentario “Dopolavoro: altri tempi che scompaiono”, per la regia di Peter Paul Kainrath raccoglie i testimoni mantenendo vivo il ricordo di un mondo fatto di solidarietà e condivisione di valori sociali e culturali. Al centro del documentario il circolo DLF (dopolavoro ferroviario) di cui la Presidente Milena Parisi è la figura chiave sia per quanto riguarda il dialogo con il passato quanto con il futuro. Il documentario punta sulla documentazione del passato e sulla riflessione di cosa andrà a mancare al presente con l’eventuale tramonto definitivo della realtà del DOPOLAVORO. I testimoni che parlano del passato e riflettono sul futuro rappresentano le seguenti realtà: Dopolavoro ferroviario, Cral Comune di Bolzano, Cral INPS, Csain Alto Adige, Poste Italiane, Banca d`Italia e Würth Italia. I protagonisti storici di queste realtà sono intervistati lasciando delle testimonianze che altrimenti nessuno raccoglierebbe.
Quella presso il Centro Trevi, sarà una serata dedicata al ricordo e alla memoria storica di tanti soci del dopolavoro, che potranno aggiungere un tassello di ricordo, importante per ricostruire la memoria storica della Comunità bolzanina. Sarà presente la Presidente del Dopolavoro Ferroviario Milena Parisi, con tutti i suoi associati. La serata è aperta a tutta la cittadinanza.