Convegno OTHMAR BARTH – intrepretare la Città

A Bressanone giovedì 23 novembre 2023, si svolgerà un convegno di particolare significato per tutto il mondo dell’architettura provinciale. “Othmar Barth, interpretare la città”.  Il convegno dedicato all’Arch. Othmar Barth (nato il 22 Maggio 1927 a Bressanone, deceduto nel gennaio 2010, quest’anno avrebbe compiuto 96 anni), avrà due momenti istituzionali, alle ore 10.00 del mattino aperto a tutte le scuole di Bressanone, già quasi esaurito il Pluricomprensivo di Via Prà delle Suore, grazie alle adesioni scolastiche (Liceo Falcone e Borsellino, Scuola di grafica Durst, Istituto E. Mattei). Mentre alle ore 18.30 presso l’Akademie Cusanus, Via del Seminario, 2 aperto all’intera cittadinanza. Il profondo rispetto alla professionalità, che la Comunità altoatesina ha sempre mostrato per Barth, ha spinto molte associazioni, a dedicare un’intera giornata di celebrazioni a questo grande testimone dell’architettura contemporanea. Comune di Bressanone, Provincia Autonoma di Bolzano, UPAD, Comitato di Educazione permanente di Bressanone “E’vivabressanone, Movimento Universitario Altoatesino MUA, Pro Cultura, Club anziani di Bressanone, l’Akademie  Cusanus, la quale ha messo a disposizione la propria sede (luogo simbolo dell’Architettura di Barth, uno dei gioielli presenti nella città di Bressanone). Il consesso delle varie associazioni ha chiesto agli Architetti: Claudio Lucchin, Claudio Paternoster, Carlo Calderan, Gerd Bergmeister, di poter intervenire come relatori, per delineare la figura storica e professionale di Barth, con filo conduttore, che è anche il titolo del Convegno: “Othmar Bart: interpretare la città”. A questo proposito, in una delle ultime interviste rilasciate da Barth, gli venne posta la seguente domanda; Una sedia e una città: cosa è più difficile da progettare? Dalla risposta di Barth è partito il filo conduttore del Convegno: «Entrambi i temi sono complicati: sia la città sia la sedia! Quando studiavo ho pensato che il modernismo fosse adatto per il tempo di oggi. Ogni compito è fatto di molteplici problematiche. Devi affrontare ognuno dei piccoli compiti e sviscerare i problemi, tutti legati tra loro, come un incastro …. Non esiste nessun libro dove sono scritte tutte le regole. La tua strada inizia a presentarsi da sé stessa attraverso i problemi che si presentano lungo il tuo percorso. Tu puoi percorre una strada, ma non la puoi riassumere in un concetto generale che vale per tutta l’architettura; quando affronti un progetto hai davanti due fattori: un luogo e un tema. Il luogo non parla e tu non sai come fare, il tema ha una storia; per esempio, se devi costruire una chiesa ti confronterai con aspetti della chiesa e lo stesso vale per una banca. Luogo e tema sono gli elementi con cui ti misuri ogni volta: questa è l’essenza del lavoro di un progettista. Trasferire agli altri questo metodo non è così facile. L’architettura è prima di tutto un mestiere». Le opere di Othmar Barth, così come il suo contributo teorico e culturale di architetto e di docente, sono considerate patrimonio comune da parte della comunità degli architetti sudtirolesi e nelle provincie e regioni limitrofe. Cresciuto a Bressanone, luogo periferico ma «città di artigiani», ebbe la possibilità di fare apprendistato nella falegnameria di famiglia dove sviluppò la propria sensibilità per la materia e la manualità. Dopo gli studi all’università di Graz svolse alcuni anni di pratica nello studio dell’architetto Weyhenmeyer a Bolzano dove comprese «l’importanza dell’urbanistica nell’attività di un architetto». Fondamentali furono inoltre gli anni passati a Roma lavorando presso lo studio di Vitellozzi, entrando a far parte dell’ufficio di progettazione dello stadio Olimpico e seguendo le lezioni di Pier Luigi Nervi dove poté respirare l’eccitante clima del fertile momento di costruzione di importanti esempi di architetture diventati riferimento a livello internazionale. Il Convegno si terrà in lingua italiana e tedesca.