Giovedì 9 maggio alle ore 17.00 presso il Consiglio Provinciale di Bolzano, P.zza Silvius Magnago, all’interno della manifestazione: “Dialogo sull’Europa” organizzata dalla Provincia autonoma di Bolzano, in collaborazione con Fondazione UPAD e Ufficio educazione permanente, biblioteche e audiovisivi ripartizione cultura italiana, si terrà alle ore 17.00 la conferenza dell’Avv. Gianni Lanzinger con il tema: osservazioni sulla comune memoria d’Europa. Se ci si domanda “perché europei ?”, cioè, che cosa ci fa sentire uniti in una comune destinazione di vita, la risposta più immediata ci viene da quella “comunità di memoria”, ossia da quell’esperienza di sentimenti e di convinzioni che si trasferisce attraverso le generazioni e che ci legano, come parentele allargate, ad una comune coscienza collettiva, ben oltre le piccole patrie. È la nostra storia. Ma la conoscenza di queste parentele allargate è stata assai diversa nel tempo: nella prima metà del secolo scorso, sono state le guerre, le sopraffazioni collettive, le dittature al comando dei popoli, a mettere in movimento eserciti, a far temere l’altro come nemico e a far piombare nell’angoscia tutte le nazioni d’Europa. Nella seconda metà del secolo, invece sono stati i frutti di una utopia democratica (l’unità degli stati e dei popoli nell’intero perimetro europeo) a creare quell’universalismo democratico nel quale possono vivere, convivere e solidarizzare, attraverso le generazioni, tutti gli europei e non solo. La storia stessa, non è più la storia delle diverse nazioni, ma è la storia di una unione che avvicina i popoli. L’Unione europea – non con la forza delle armi e neppure solo per la paura di esse – è diventata una “istituzione della democrazia” ed una garanzia sovrana di protezione dei diritti fondamentali dei cittadini e delle comunità. La progressiva estensione all’intero continente, del principio di uguaglianza e di non discriminazione, ha aperto spazi concreti di libertà per tutti: oggi non se ne potrebbe fare a meno. Le stesse istituzioni pubbliche, Stato per Stato, hanno la stessa fonte di legittimazione democratica appunto nel principio di uguaglianza che è diventato una esperienza concreta di libertà. Per paradosso, proprio le difficoltà, a quanto pare insormontabili (cfr. la Brexit) di fare a meno di questo contenitore di intese e di pacificazione, qual è l’Europa, dimostra come l’esperienza della nostra quotidianità sia intessuta su vasta area, magari in modo inconsapevole, di scambi nell’economia e nella cultura, di relazioni personali e collettive, di continuità nei progetti e nelle aspettative. È la stessa idea di Europa, come ci viene consegnata dal passato, che rappresenta soprattutto un principio di ragione, quanto mai necessario, per affrontare la sfida dell’”uomo planetario”. D’altra parte, il seme per una “Costituente per l’Europa” è stato posto in tempi di odio e di disperazione. Sono del 1943, gli scritti di Simone Weil, la filosofa e mistica francese, sul tema: “Idee essenziali su una nuova Costituzione europea”. Alcune sue parole sono state scritte per le generazioni future: “Occorre qualcosa che una popolazione possa amare in modo naturale, dal fondo del cuore, dal fondo del proprio passato, dalle proprie aspirazioni tradizionali, e non per suggestione, propaganda o apporto esterno”. Si parla allora di un nuovo patriottismo, di nuovi simboli anche affettivi che esprimano il calore dell’appartenenza a questa comunità di destino che è l’Unione europea. Per Simone Weil e per la generazione degli uomini e delle donne che hanno anticipato un’idea di Europa, il cammino che è stato seguito per la sua costruzione unitaria, era “il cammino dei giusti”.
nella foto: Avv. Gianni Lanzinger