Martedì 27 luglio alle ore 15.00, nel rispetto dei protocolli anti covid, UPAD propone una conferenza dedicata alla zona industriale di Bolzano, con visone di foto e documenti d’epoca. Circa duemilacinquecento aziende, oltre ventimila lavoratori, la zona industriale nasce, su impulso della dittatura fascista, negli anni Venti, nel quadro del programma di italianizzazione dell’Alto Adige. Questo prevedeva la trasformazione di Bolzano, da città di origini mercantili, in città industriale. Attraverso una serie di espropriazioni di terreni e con la progettazione e realizzazione di infrastrutture, lo Stato italiano aveva creato le condizioni per i nuovi insediamenti industriali. Le imprese italiane vennero incentivate a stabilirsi nell’area compresa fra il fiume Isarco e la strada nazionale del Brennero con sostanziosi agevolazioni (esenzioni doganali, riduzioni fiscali, sconti sulle tariffe di trasporto e altro), dando quindi un forte impulso all’industria nella provincia di Bolzano e aumentando anche l’afflusso di lavoratori da altre regioni d’Italia. Nel periodo tra le due guerre il capoluogo si trasformò in tempi relativamente brevi in una città industriale, sede di grandi imprese dedite alla lavorazione dei metalli, alla produzione automobilistica e alla produzione di energia idroelettrica. Alcune industrie si stabilirono anche nelle città di Merano, Bressanone, Brunico e Vipiteno, mentre le valli rimasero escluse da questo processo. Nell’ultimo trentennio la zona industriale si è trasformata in centro terziario che ospita attività industriali e di servizi. Prenotazione obbligatoria allo 0471/921023.
